… INFO su TORRENTISMO / CANYONING …

Il “Torrentismo” e/o “Canyoning” … è uno sport acquatico che consiste nella discesa di strette gole, (definite canyon o forre) che sono percorse da piccoli corsi d’acqua, tipicamente, si tratta di torrenti dove la portata, dipendendo dalla stagionalità è ovviamente variabile; a differenza di altri sport acquatici, con cui spesso viene confuso, (Vedi Sotto) se ne percorre l’alveo a piedi, quindi senza l’ausilio di “mezzi di navigazione” … l’ambiente in cui si svolge, è per sua stessa natura, un “contesto inospitale” … un percorso di torrentismo/canyoning si svolge all’interno di gole profondamente scavate nella roccia, caratterizzate in genere da forte pendenza, dove gli ostacoli, sono quindi costituiti da cascate, salti di roccia, scivoli, corridoi allagati, laghetti, pozze, ecc. … rendendone quindi impossibile la progressione a ritroso, l’uscita dal tracciato avviene solamente al suo termine naturale, oppure, in corrispondenza di scappatoie, sempre che esse siano presenti.

Questa attività, che “raccoglie” una mescolanza di quattro specialità sportive, si svolge in gruppo, in genere viene formato da 4 ad 8 “torrentisti” ed è bene precisare che non è necessariamente definito uno “sport estremo”, un carattere che proprio non gli appartiene … come per altre discipline, esistono percorsi di varia difficoltà, dai più semplici canyon d’iniziazione, a percorsi estremi … frequentati anche nella stagione invernale … quindi, con la giusta preparazione tecnica, una discreta preparazione atletica e un po’ d’esperienza, si può godere in tutta sicurezza della bellezza di questi “luoghi diversi” il “Torrentismo” e/o “Canyoning” …  non desta meraviglia che a volte venga confuso con altre attività sportive … attraverso questo breve elenco specifichiamo cosa non è …

  • Non è il Rafting … che corrisponde alla discesa su fiumi mediante un gommone …
  • Non è la pratica del Kayak … che prevede la discesa lungo torrenti e fiumi, anche con competizioni sportive e richiede l’uso di una imbarcazione, (il kajak …) e di una pagaia …
  • Non è la discesa sui fiumi mediante Hydrospeed … che richiede l’uso di un mezzo a motore … quindi, con una sorta di bob acquatico …
  • Non è la risalita parziale o totale di fiumi e torrenti “comuni”, con rive accessibili, più o meno facilmente e senza grossi dislivelli … ovvero una pratica affine all’escursionismo …
  • Non è  … l’arrampicata, né l’alpinismo, né la speleologia … è … il “Torrentismo” e/o “Canyoning”!

… alcune note e un po’ di storia …

Il primo uomo che approcciò questi ambienti con mentalità “torrentistica” fu il grande speleologo francese Édouard-Alfred Martel che, negli anni a cavallo fra XIX° e XX° secolo, compì alcune imprese straordinarie, (Tarn e Verdon) un altro grande esploratore coevo di Martel fu Lucien Briet, che concentrò la sua attività soprattutto sui due versanti dei Pirenei …  queste esplorazioni si effettuavano mediante l’organizzazione di spedizioni pesanti, dovendo trasportare scale, barche, vettovaglie, una seconda generazione di speleologi francesi cominciò ad avventurarsi nelle strette forre pirenaiche e spagnole negli anni ’30 del secolo scorso, con uno spirito più moderno … fu comunque negli anni ’60 e nei primi anni ’70 che, sempre ad opera di speleologi francesi, cominciò una sistematica esplorazione dei canyon dei Pirenei e della Provenza … le due vere culle di questo sport … poi, nei primi anni ’80 furono scese con tecniche moderne alcuni percorsi che ancora oggi sono molto frequentati.

In Italia le poche forre esplorate negli stessi anni erano in realtà frequentate dagli speleologi, non tanto in ottica sportiva ma come possibili accessi a grotte, e da rocciatori, a scopo di ricerca per compagnie idroelettriche … nella seconda metà degli anni ’80 le esplorazioni dei percorsi torrentistici diventano sistematiche e finalizzate alla percorrenza sportiva delle forre … l’opera dei pionieri del moderno torrentismo comincia a diffondersi, (Club Alpino Italiano – Società Speleologica Italiana – Lega Montagna UISP) fino ad arrivare al 1998 quando nasce lAssociazione Italiana Canyoning, (AIC) che raccoglie praticanti provenienti anche da altri contesti sportivi … i praticanti crescono … soprattutto grazie alla facilità di accesso alle informazioni, favorita dalla diffusione di Internet e dall’attività di accompagnamento svolta dalle Guide Alpine anche in collaborazione con: Centri Canoistici, Associazioni Rafting, Associazioni Sportive, ecc. in questo periodo i media, attratti dall’attività spettacolare e fotogenica, scoprono il “Torrentismo” e lo etichettano come “sport estremo” … prediligendone la dizione “Canyoning”.

Tecnica e attrezzatura …

Non sempre l’acqua è presente in forra, la presenza o meno di questo elemento determina le attrezzature e le tecniche utilizzate, ricordando che la progressione avviene in discesa, grazie a calate su corda e arrampicate verso il basso, (dette “disarrampicate”); mentre, in presenza di acqua anche con tuffi e scivolate lungo gli scivoli naturali, i cosiddetti “toboga”.

Inizialmente le tecniche adottate furono di tipo speleologico o alpinistico, in seguito sono state adottate tecniche specifiche, sempre di derivazione speleo-alpinistica, ma modificate in virtù dei rischi legati alla presenza dell’acqua:

  • La discesa su corda con l’ausilio del discensore.
  • Il tuffo o la scivolata.
  • L‘arrampicata in discesa.
  • La marcia sul greto del torrente.
  • Il nuoto in acqua bianca. (Oppure “in corrente”)

L’attrezzatura è un misto di quella tipica di altre discipline legate al “mondo” della montagna:

  • Caschetto da speleologo o alpinismo.
  • Muta completa in neoprene. (In particolar modo nel caso di presenza abbondante di acqua)
  • Calzari in neoprene.
  • Imbracatura bassa, moschettoni e discensore.
  • Specifiche corde semi-statiche, provviste di un trattamento che le rende idrorepellenti e ne rallenta l’affondamento in acqua.
  • Calzature specifiche o scarponcini da escursionismo alti. (Protezione della caviglia)
  • Zaino da torrentismo.
  • Contenitori a tenuta stagna.
  • Giubbotto salvagente. (Opzionale)
  • Guanti. (Opzionali)

I pericoli …

I principali pericoli sono legati all’ambiente inospitale in cui si svolge tale attività, ciò si presenta con fattori di pericolo più evidenti, quali: l’acqua, il freddo e la discesa delle verticali; mentre, la principale causa di incidente mortale nella pratica del canyoning è rappresentata dalle piene improvvise, (“Flash Flood”) quando avviene, un’onda di piena all’interno di una forra larga pochi metri, può risultare fatale al torrentista, un’ulteriore causa di incidente legata all’acqua riguarda le calate su corda che avvengono sotto una cascata, poiché il blocco accidentale della discesa sotto il forte getto dell’acqua, rappresenta una situazione di potenziale pericolo, causando l’annegamento.

I pericoli legati al freddo, o più specificamente all’ipotermia, sono pericoli indiretti, nel senso che si presentano in caso di prolungate soste in forra, (in seguito ad imprevisti) o in caso di inadeguata attrezzatura individuale; mentre i pericoli legati alla verticalità, sono minimi se affrontati con le tecniche ed i materiali appropriati.


SCALA dei livelli di DIFFICOLTA’

Ogni valutazione vale ovviamente per una portata media o comunque ordinaria, svolta nel periodo di normale frequentazione, pertanto con un livello di portata relativamente basso ma non necessariamente in periodo di secca; essa è calibrata su un gruppo di 4/5 persone, in situazione di scoperta del canyon, (definita “a vista”) ed il cui livello di capacità, sia adeguato al livello tecnico del canyon … inoltre, si intende per una pratica normale e ragionata, in un contesto di sicurezza ed efficienza dei movimenti, è superfluo ricordare che …

… una ricerca personale, di incremento della difficoltà, non aggiungerà nulla alla quotazione iniziale …

I canyon sono quotati nella maniera seguente:

  • La lettera “v” seguita da una cifra da 1 a 7 per le difficoltà legate alla verticalità. (Lasciando la scala di gradazione “aperta” verso l’alto)
  • La lettera “a” seguita da una cifra da 1 a 7 per le difficoltà legate all’acquaticità. (Lasciando la scala di gradazione “aperta” verso l’alto)
  • Una cifra romana da I a VI per l’impegno e la durata. (Lasciando la scala “aperta” verso l’alto)

Quindi, potremo avere … canyon quotati: v2 a3 III, oppure: v5 a6 V, oppure ancora: v4 a5 III … uno solo dei seguenti criteri, per colonna, determina l’appartenenza ad una categoria di difficoltà, inoltre, la scelta di evitare un ostacolo, oppure di utilizzare una tecnica specifica, (Esempio: Calata Assistita …) potrà determinare una quotazione inferiore … i salti sono, generalmente, considerati facoltativi.

Difficoltà

“v” …  

Fattore Verticalità

“a” …  

Fattore Acquaticità

1

Molto Facile

  • Nessuna calata, la corda è normalmente inutile per la progressione.
  • Nessun passaggio di arrampicata e/o disarrampicata.
  • Assenza d’acqua o comunque con progressione in acqua calma.
  • Nuotata facoltativa.

2

Facile

  • Presenza di calate con accesso ed esecuzione semplici, generalmente inferiori ai 10 metri.
  • Passaggi di arrampicata e/o disarrampicata facili e non esposti.
  • Nuotate non più lunghe di 10 metri, prevalentemente in acque calme.
  • Salti semplici, inferiori ai 3 metri.
  • Scivoli corti o in leggera pendenza.

3

Poco Difficile

  • Verticali con portata d’acqua debole.
  • Presenza di calate aventi accesso ed esecuzione facili, inferiori ai 30 metri, separate da piazzole e da terrazzini che consentano il raggruppamento.
  • Posa di mancorrenti semplici.
  • Progressione tecnica che richiede attenzione e posa su appoggi precisi, oltre alla ricerca di un itinerario su di un terreno che può essere scivoloso, instabile, accidentato e immerso nell’acqua.
  • Passaggi di arrampicata e/o disarrampicata fino al 3c, non esposti e che possono richiedere l’uso di una corda.
  • Nuotate non più lunghe di 30 metri in acque calme.
  • Progressione in corrente debole.
  • Salti semplici da 3 a 5 metri.
  • Scivoli lunghi o con pendenza media.

4

Abbastanza Difficile

  • Verticali con portata debole o media che possono cominciare a porre problemi di squilibrio o bloccaggio.
  • Presenza di calate aventi accesso difficile e/o superiori ai 30 metri.
  • Concatenamento di calate in parete con soste confortevoli.
  • Necessaria gestione degli sfregamenti.
  • Posa di mancorrenti delicati, calate o arrivi di calate non visibili dall’armo, ricezione in vasca in cui nuotare.
  • Percorsi con passaggi di arrampicata e/o disarrampicata fino al 4c o A0, esposti, che possono richiedere l’uso delle tecniche di assicurazione e progressione.
  • Immersioni prolungate, che comportano una perdita di calore piuttosto consistente.
  • Corrente media, con salti semplici da 5 a 8 metri.
  • Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione inferiori ai 5 metri.
  • Sifoni larghi, ma inferiori a 1 metro per lunghezza e/o profondità.
  • Scivoli molto lunghi o a forte pendenza.

5

Difficile

  • Verticali con portata d’acqua media o anche forte, il superamento è difficile e necessita di una gestione della traiettoria e/o dell’equilibrio.
  • Concatenamento di calate in parete con soste aeree.
  • Superamento di vasche durante la discesa.
  • Superficie scivolosa o comunque presenza di ostacoli.
  • Recupero della corda difficoltoso. (Da effettuare in posizione di nuoto …)
  • Passaggi di arrampicata e/o disarrampicata esposti fino al 5c o A1.
  • Immersioni prolungate in acqua fredda, che comportano una perdita notevole di calore.
  • Progressione in corrente d’acqua abbastanza forte, tale da incidere sulla traiettoria del nuoto, sulle possibilità di sosta e sugli ingressi in corrente.
  • Difficoltà obbligatorie legate a fenomeni di acqua bianca, (rulli, nicchie, vortici, ecc.) che possono provocare un bloccaggio temporaneo del torrentista.
  • Salti semplici da 8 a 10 metri e salti con difficoltà di partenza, da 5 a 8 metri, con traiettoria o linea di ricezione inferiori a 5 metri.
  • Sifoni larghi, ma inferiori a 2 metri per lunghezza e/o profondità.

6

Molto Difficile

  • Verticali con portata d’acqua forte o molto forte.
  • Cascata consistente.
  • Superamento difficile che necessita una efficace gestione della traiettoria e dell’equilibrio.
  • Installazione delle soste difficile: messa in opera delicata di armi naturali. (Es: Blocchi Incastrati …)
  • Accesso alla partenza della calata difficile, necessaria l’installazione di mancorrenti delicati.
  • Passaggi di arrampicata e/o disarrampicata esposti fino al 6a o A2.
  • Superficie molto scivolosa o instabile.
  • Vasca di ricezione fortemente turbolenta.
  • Progressione in corrente d’acqua forte, tale da rendere difficoltosi il nuoto, la sosta e l’ingresso in corrente.
  • Movimenti di acqua marcati, (rulli, nicchie, vortici, correnti contrarie, onde, ecc.) che possono provocare un bloccaggio prolungato del torrentista.
  • Salti semplici da 10 a 14 metri.
  • Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria e/o di ricezione inferiori a 8 / 10 metri.
  • Sifoni larghi, ma inferiori a 3 metri per lunghezza e/o profondità.
  • Sifone tecnico fino a 1 metro eventualmente con corrente o “cheminement”.

7

Estremamente Difficile

  • Percorso molto esposto.
  • Verticali con portata d’acqua molto forte o estremamente forte.
  • Cascata molto consistente.
  • Superamento molto difficile che necessita l’anticipo e la gestione specifica della corda, della traiettoria, dell’equilibrio e del ritmo di discesa.
  • Passaggi di arrampicata e/o disarrampicata esposti, superiori al 6a o A2.
  • Visibilità limitata ed ostacoli frequenti.
  • Possibili passaggi in corso di discesa o alla fine della calata, in una o più vasche con movimenti d’acqua potenti.
  • Controllo della respirazione, passaggi in apnea.
  • Progressione in corrente d’acqua forte, tale da rendere molto difficoltosi il nuoto, la sosta e l’ingresso in corrente.
  • Movimenti d’acqua violenti, (rulli, nicchie, vortici, correnti contrarie, onde, ecc.) che possono provocare un bloccaggio prolungato del torrentista.
  • Salti semplici superiori a 14 metri.
  • Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione superiori a 10 metri.
  • Sifoni superiori a 3 metri per lunghezza e/o profondità.
  • Sifone tecnico superiore a 1 metro con corrente o “cheminement”, con scarsa o senza visibilità.

TABELLA di “IMPEGNO & DURATA”

Doveroso evidenziare alcuni aspetti, ovvero: i tempi di riferimento indicati in questa tabella, dovranno essere ponderati in funzione del reale profilo del gruppo, che si appresta ad affrontare la discesa; che, conformemente alle normative di sicurezza, i praticanti devono sempre dare prova di discernimento e ricordare che l’ambiente dei “canyon” può essere mutevole; infine, che in presenza di piene particolari, possono modificare considerevolmente la morfologia di un canyon, al punto da cambiare la quotazione iniziale.

I

  • Possibilità di porsi fuori dalla piena facilmente.
  • Scappatoie facili presenti su tutte le parti del percorso.
  • Tempo di percorrenza del canyon, inferiore alle 2 ore. (Avvicinamento – Discesa – Rientro)

II

  • Possibilità di porsi fuori dalla piena con 15 minuti di progressione.
  • Scappatoie raggiungibili con circa 1/2 ora di progressione.
  • Tempo di percorrenza del canyon, tra le 2 e le 4 ore. (Avvicinamento – Discesa – Rientro)

III

  • Possibilità di porsi fuori dalla piena con al massimo 1/2 ora di progressione.
  • Scappatoie raggiungibili con al massimo 1 ora di progressione.
  • Tempo di percorrenza del canyon, tra le 4  e le 8 ore. (Avvicinamento – Discesa – Rientro)

IV

  • Possibilità di porsi fuori dalla piena con al massimo 1 ora di progressione.
  • Scappatoie raggiungibili con al massimo 2 ore di progressione.
  • Tempo di percorrenza del canyon, compreso tra le 8 ore e l’intera giornata. (Avvicinamento – Discesa – Rientro)

V

  • Possibilità di porsi fuori dalla piena con al massimo 2 ore di progressione.
  • Scappatoie raggiungibili con al massimo 4 ore di progressione.
  • Tempo di percorrenza del canyon, compreso tra 1 e 2 giornate. (Avvicinamento – Discesa – Rientro)

VI

  • Possibilità di porsi fuori dalla piena impiegando più di 2 ore di progressione.
  • Scappatoie raggiungibili con un tempo superiore alle 4 ore di progressione.
  • Tempo di percorrenza del canyon, superiore alle 2 giornate. (Avvicinamento – Discesa – Rientro)