… INFO per la SPELEOLOGIA …

La speleologia … (dal greco spélaion = caverna e lògos = discorso), è la scienza che studia i fenomeni carsici, ovvero le grotte e le cavità naturali, la loro genesi e la loro natura … ma al di là della sua veste prettamente scientifica, la speleologia attrae un notevole numero di persone, gli “Speleologi” che la praticano come disciplina essenzialmente sportiva e spesso sono organizzati in gruppi e federazioni.

… alcune note e un po’ di storia …

L’esplorazione delle caverne è sicuramente una delle più antiche attività umane, dato che nella preistoria la protezione che offrivano le caverne era molto ricercata … la prima segnalazione storica dell’attività di speleologi è dell’853 a.C. … a questo remoto avvenimento sono seguiti millenni di visite e di fantasticherie sul tema grotta, ma è solo con l’avvento dei primi naturalisti moderni, nel Seicento, che iniziano ad apparire delle descrizioni accurate.

L’esplorazione sistematica delle grotte inizia solo alla metà dell’Ottocento, quando appaiono esploratori che pongono le basi di quella che ora chiamiamo speleologia, cioè la ricerca e descrizione sistematica del mondo sotterraneo, i primi studi vengono effettuati proprio sul Carso, fra Trieste e Lubiana, ad opera di speleologi italiani, austriaci e sloveni … altre esplorazioni avvennero nel meridione della Francia e negli Stati Uniti … alla fine dell’Ottocento iniziano a formarsi gruppi speleologici, alcuni dei quali tuttora esistenti, costituiti quasi esclusivamente da volontari … da allora l’interesse è andato crescendo, anche se la filosofia e le tecniche di ricerca e di esplorazione si sono molto evolute.

I mutamenti più evidenti sono avvenuti negli ultimi decenni, lo sviluppo delle tecniche di progressione, l’approccio più scientifico alle esplorazioni e le maggiori possibilità individuali di viaggio hanno permesso che il numero di “grotte profonde” esplorate sia in crescendo e che i gruppi speleologici si siano diffusi ovunque … ma l’esplorazione delle grotte è un processo che continua ancora e che per la sua “natura scientifica” richiede uno sforzo di documentazione e divulgazione sempre più raffinato.

Tipi di speleologia.

La speleologia è nata per l’esplorazione delle cavità naturali libere dall’acqua; in particolare, l’origine della speleologia sportiva è legata all’esplorazione delle cavità carsiche e generalmente, questa attività è indicata come “speleologia” tout-court; una variante, sempre legata comunque alle cavità naturali, è l’esplorazione delle cavità generate dall’attività vulcanica, (grotte laviche) mentre un altro degli aspetti cui la speleologia si dedica è lo studio delle cavità artificiali, detto anche “speleologia urbana”, questa branca della speleologia si occupa di cavità di origine antropica: antichi cunicoli, miniere, reti fognarie, catacombe, ecc. una branca particolare, molto specializzata, è la speleologia subacquea, che si occupa dell’esplorazione di percorsi sotterranei, (naturali o artificiali) allagati e in questo caso, le tecniche speleologiche sono affiancate da quelle delle immersioni subacquee.


I materiali e le tecniche della speleologia sportiva si possono dividere in tre categorie:

1 > Personale    2 > Di équipe   3 > Speciali

anche se, la “Progressione Orizzontale” in ambiente sotterraneo non richiede di norma materiali particolari, sono solo necessarie le specifiche tecniche per il passaggio di strettoie, meandri sospesi e simili strutture tipiche dell’ambiente ipogeo e dell’attività speleologica; mentre, per quanto riguarda i materiali e le relative tecniche specifiche, il loro uso, “entra in gioco” quando è necessario superare le strutture verticali, chiamati: “Pozzi”, alle quali normalmente si accede dall’estremità superiore.

Dalla metà degli anni ’70 la tecnica di “attrezzatura” dei “segmenti verticali” si è notevolmente evoluta a favore della “velocità” ed ha lasciato spazio, alla cosiddetta tecnica sulla sola corda, utilizzata appunto come unico mezzo di progressione per la discesa e la risalita del pozzo.

Nell’equipaggiamento personale abbiamo:

  • Abbigliamento Speciale > Abiti e calzature adatti ad ambienti ipogei, anche invasi dall’acqua.
  • Materiali per l’illuminazione > Impianto di illuminazione primario, (c/Acetilene) e secondario. (Elettrico c/Batteria)
  • Attrezzature e Materiali per la progressione > Imbracatura di derivazione alpinistica – Accessori – Corde di “Tipo Statico”. (*)

(*) Differenti dalle corde di “Tipo Dinamico” utilizzate nell’alpinismo.

Nell’equipaggiamento d’equipe la dotazione è composta da:

  • Abbigliamento Speciale > Scorte Abiti / Calzature  – Attrezzature per eventuale bivacco – Rifornimenti Alimentari / Acqua – Pronto Soccorso.
  • Materiali per l’illuminazione > Scorte – Strumenti e Materiali per interventi di riparazione – Accessori.
  • Materiali per la progressione > Scorta di Corde di “Tipo Statico” (*) – Scalette flessibili – Materiali e Accessori per ancoraggi e soste – Strumenti per “attrezzare” i percorsi.

Nell’equipaggiamento speciale, quando necessario, sono previste:

  • Abbigliamento e Materiali > Materiale e Strumenti da disostruzione – Canotti Gonfiabili – Compressori – Attrezzatura Speleo-subacquea.

In tutti i casi, specialmente in esplorazioni di più giorni, ogni tipo di materiale e le scorte, dovranno essere protetti da umidità e dall’acqua.


In Italia, tra le organizzazioni che svolgono un ruolo di coordinamento, divulgazione ed insegnamento della tecnica speleologica, vi sono: la Società Speleologica Italiana e il Club Alpino Italiano; sul nostro territorio, dal 1968 esiste una organizzazione, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, (C.N.S.A.S.) organismo interno del Club Alpino Italiano, che, con la sua “Sezione Speleologica”, si occupa di soccorrere i pericolanti, gli infortunati ed i dispersi in ambiente ipogeo.


SCALA dei LIVELLI di DIFFICOLTA’

Per quanto concerne la pratica speleologica, anche a fronte anche di uno specifico “catasto”, che valuta ogni singola cavità e chi vi può accedere e dove ogni singola cavità, può essere classificata su diversi livelli in base alla relativa percorrenza, le discese in grotta vengono suddivise secondo quattro scale di difficoltà:

Facile >>> Impegnativa >>> Difficile >>> Estrema

quindi, gli ambienti sono classificati secondo i seguenti livelli di difficoltà che risultano dalla combinazione di questi elementi che sono determinati sia per l’ambiente in sé, che per il percorso di avvicinamento:

  • Pericoli oggettivi ambientali
  • Difficoltà tecnica per la percorrenza
  • Tempo normale necessario per la visita
  • Difficoltà di un eventuale intervento di soccorso

In funzione dei parametri espressi precedentemente, gli “accompagnamenti”, definiti in quattro livelli di difficoltà, cui sono attribuite queste caratteristiche di massima, fermo restando che può essere assegnata una più puntuale definizione di difficoltà per ogni singolo luogo.

L1 – Livello 1 >>> FACILE

Percorso in ambiente con basso grado di pericoli oggettivi, anche di origine meteorica, nessuna difficoltà tecnica oltre le normali attenzioni di progressione escursionistica, nessuna strettoia o restringimento, tempo di visita contenuto entro le tre ore, comprensivo dell’avvicinamento.

L2 – Livello 2 >>> IMPEGNATIVO

Percorso in ambiente ipogeo con basso grado di pericoli oggettivi, anche di origine meteorica, difficoltà tecniche facili e discontinue, strettoie brevi e comode, tempo di visita contenuto, entro le 6 ore, comprensive dell’avvicinamento, generalmente, i “rapporti di durata”, (Avvicinamento / Visita) rimangono bilanciati.

L3 – Livello 3 >>> DIFFICILE

Percorsi ipogei con pericoli oggettivi individuati, difficoltà sostenute che richiedono l’uso di tecniche di progressione su corda, strettoie anche lunghe e disagevoli, tempo di visita generalmente contenuto entro le 12 ore, in questi casi, l’avvicinamento assume un “rapporto di durata” sbilanciato, la sezione di attività dedicata alla visita in grotta, supera quella di avvicinamento.

L4 – Livello 4 >>> ESTREMO

Livello in cui vengono inseriti i percorsi ipogei con caratteristiche di pericolo e/o difficoltà superiori alle precedenti o comunque, tutti quegli itinerari che ricadono in un ambito esplorativo e di ricerca e che possono richiedere tecniche diverse; per questi percorsi, la durata può essere solo stimata in funzione delle variabili incontrate.